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IL PROGETTO

Ultimo aggiornamento: ottobre 2022

“Perché non si vadino cercando altrove quel che si può sapere, in un solo luogo”, così scriveva intorno al 1560 Pirro Ligorio. L’artista, architetto, archeologo ed antiquario napoletano, al tempo era già impegnato nella realizzazione di un grandioso progetto enciclopedico sull’antichità, che sarà composto da oltre cinquanta manoscritti, che mirava ad abbracciare, con chiaro intento enciclopedico, ogni aspetto della cultura classica, dall’arte all’architettura, dalla vita quotidiana alla religione, agli usi e costumi degli antichi. 

Un primo tentativo di stesura prevedeva una ricerca orientata sulle sole antichità di Roma documentata nei sei libri contenuti nel codice conservato nella Bodleian Library di Oxford e in altri volumi nella Bibliotèque Nationale di Parigi. È a partire dalla seconda versione, ordinata per argomento, che Ligorio svela il suo più ampio programma di un’enciclopedia del mondo antico, realizzata solo in parte e oggi conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Mentre una terza versione concepita come un’enciclopedia ordinata alfabeticamente si conserva nell’Archivio di Stato di Torino.

A quest’ultima opera è destinato il progetto LIDI 1.0 che ha lo scopo di diffondere e far conoscere i testi ligoriani sul web tramite la creazione di una piattaforma liberamente fruibile che permetta di associare le scansioni dei i codici ligoriani torinesi con le loro trascrizioni, creando così un’edizione scientifica digitale che possa offrire molteplici possibilità di lettura e di contestualizzazione, in continuazione con l’imponente lavoro editoriale che all’erudito ha dedicato la Commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Pirro Ligorio, istituita nel 1989.

In particolare LIDI 1.0 si presenta come un progetto pilota, volto a identificare e ad implementare lo schema concettuale della piattaforma, sperimentando soluzioni metodologie relative a tutte le fasi progettuali, dall’analisi dei requisiti alla taggatura dei testi, alla creazione di collegamenti, alla visualizzazione e disseminazione finale dei dati.

Per un progetto che prevede la messa a disposizione in Open Access di contenuti che spaziano tra molte discipline (dall’epigrafia alla numismatica, dall’architettura alla storia dell’arte, dalla topografia alla storia) è indispensabile l’adozione di standard internazionali che consentano la conservazione dei dati a lungo termine, l’interoperabilità con altre banche dati ed un duttile ed efficace trattamento dei contenuti. 

Il progetto si può dividere in tre fasi:

I. Trascrizione di una selezione dei manoscritti.

II. Analisi e trattamento dei dati e analisi dei fenomeni linguistici, semantici, intertestuali da attivare sul testo. Definizione del modello concettuale dei dati e del modello di front-end.

III. Implementazione del front-end con appositi strumenti di ricerca e di indagine, testing della piattaforma LIDI 1.0.

Per la prima fase si intende sperimentare l’utilizzo di sistemi di ultima generazione per la lettura automatica di manoscritti, basati su sistemi a rete neurale artificiale (ANN = artificial neural network). 
In particolare, d’intesa con la Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History in Rome, si prevede la sperimentazione della piattaforma Transkribus , un sistema per il riconoscimento del testo, l’analisi delle immagini e il riconoscimento della struttura di documenti storici, che permetterà una prima trascrizione dei manoscritti ligoriani torinesi con modelli neurali. Il testo così ottenuto, attraverso complessi procedimenti di autoapprendimento, dovrà essere sottoposto poi ad un attento controllo e infine ad un adeguamento ai criteri di trascrizione.

La seconda fase, di gran lunga la più articolata e delicata, prevede l’identificazione dei fenomeni del testo che si vogliono trattare ed infine il lungo e complesso processo di taggatura. L’analisi dei dati (volta alla selezione dei fenomeni) costituisce la premessa indispensabile a questa fase di lavoro. Essa prevede un lavoro interdisciplinare, che, sulla base di una seria analisi della struttura, del lessico, dei contenuti e della parte illustrativa dei diversi manoscritti, identifichi la griglia concettuale di lettura dell’opera. Successivamente, grazie all’utilizzo di XML /TEI P5 si sottoporranno i testi all’inserimento di tag (selezionati e studiati all’interno delle Guidelines TEI) per rilevare i fenomeni linguistici, il trattamento delle parti iconiche, la rilevazione della struttura del testo e le interrelazioni tra testi e immagini. I Tag XML/TEI permettono infatti di esprimere la semantica del testo oltre che i dati linguistici e strutturali, consentendo di conservare la materia linguistica originale e nello stesso tempo di inserire il testo in griglie interpretative e scientifiche utili alla consultazione e alla rilevazione dei fenomeni ritenuti più significativi. XML/TEI offre gli strumenti, tra l’altro, per la creazione di “link intelligenti” in grado di attivare collegamenti esterni ed interni all’enciclopedia, valorizzando quella complessa stratigrafia documentaria, di fonti letterarie e antiquarie, testimonianze numismatiche, epigrafiche e archeologiche che caratterizzano l’indagine ligoriana. Si studieranno inoltre modalità per l’attivazione di open linked data, in grado di far interagire la piattaforma con le reti internazionali presenti sul web. La progettazione di un modello del front-end intenderà verificare il modello prescelto per la disseminazione dei contenuti. 

La terza fase di lavoro prevede la costruzione vera e propria del prototipo del sito finale, tenendo conto di problemi legati all’accessibilità, all’usabilità, e alla comunicazione. La piattaforma di Ligorio Digitale 1.0 pur essendo rivolta principalmente a studiosi ed esperti, deve tuttavia offrire chiavi di lettura anche per pubblici diversi, diversificando il lessico ed offrendo percorsi che siano validi anche per il grande pubblico.