PRINCIPI EDITORIALI
Ultimo aggiornamento: giugno 2024
Criteri di trascrizione
Considerata la scelta di procedere con un’edizione digitale per i volumi che compongono l’Enciclopedia delle antichità, che preveda la consultazione affiancata dell’immagine del manoscritto e della trascrizione testuale, nonché modalità diverse di esplicitazione delle caratteristiche del testo rispetto ad un’edizione a stampa, è stato necessario rivedere e adattare le norme tradizionalmente applicate alle edizioni ligoriane a stampa, elaborate dalla Commissione per l’Edizione Nazionale delle opere di Pirro Ligorio, alle esgienze del nuovo contesto digitale.
Trattandosi di un testo autografo, l’obiettivo è stato quello di realizzare un’edizione che seguisse un criterio conservativo della scrittura dell’Autore, per preservarne la lingua, garantendo al contempo un certo grado di leggibilità e fruibilità.
I criteri sono stati così definiti:
- Aggiunta del trattino per andare a capo laddove non previsto dall’Autore[1];
- Adeguamento della punteggiatura[2] all’uso moderno[3], tranne nei casi di citazioni bibliografiche ed epigrafi[4];
- Adeguamento di accenti e apostrofi all’uso moderno;
- Omissione di spiriti e accenti nelle parti di testo scritte in lingua latina o greca[5];
- Scioglimento delle abbreviazioni (es. parole provviste di titulus o S. sciolto in Santo);
- Separazione delle parole nei casi di scriptio continua (es. cercartanto reso cercar tanto; allusanza reso all’usanza);
- Unione delle parole divise (es. tri buno reso tribuno);
- Distinzione tra u e v secondo l’uso moderno, tranne nelle epigrafi latine;
- Le lingue con caratteri non latini sono trascritte nel linguaggio originale;
- La e col ricciolo in alto, è stata resa «et», quando non viene usata nella forma verbale.
- Le maiuscole e minuscole, applicate da Ligorio spesso usate in modo incoerente sono state apposte secondo l’uso moderno e, in alcuni casi specifici, secondo queste indicazioni:
- Via, monte, lago, mare, fiume, golfo, ecc. in minuscolo (es. golfo Ionio);
- I nomi dei popoli in minuscolo (i sabini, i galli, i romani, );
- Gli epiteti o aggettivi etnici in minuscolo;
- I nomi di edifici o monumenti in minuscolo (es. tempio di Giove, Zagarolo castello);
- La parola santo con le sue varianti si scrive minuscola quando accompagna l’indicazione della persona, tranne nei nomi delle località, edifici;
- I titoli o qualifiche di persone, solo quando ne sostituiscono il nome, in maiuscolo;
- I nomi delle divinità e le personificazioni in maiuscolo.
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[1] Necessario per permettere poi la ricerca in ambiente digitale della parola completa.
[2] I segni interpuntivi usati da Ligorio sono virgola, punto e virgola, punto con ricciolo soprastante (che ha il valore di pausa), due punti, punto fermo, punto «minore» o «mobile» (posto al centro e seguito da minuscola).
[3] L’apposizione della punteggiatura, come anche sottolineato nelle norme dell’Edizione nazionale, è compito arduo e impegnativo per la complessa ipotassi e il dettato spesso oscuro, ed è quindi dettata spesso dalla soggettività del trascrittore.
[4] Per l’importanza di mantenere l’originalità della fonte.
[5] Per la difficoltà nel riprodurre i segni usati in ambiente digitale.
[6] Vedi AST, Pirro Ligorio, Delle Antichità, Sezione Corte, J.a.II.2., fol. 99r.
Principi di visualizzazione
I principi di visualizzazione guidano il modo in cui i contenuti vengono mostrati nell’edizione digitale, garantendo coerenza e chiarezza nella lettura e nell’interazione.
| Visualizzazione | Significato |
| ⟨testo⟩ | Aggiunta |
| †text† | Parole incerte |
| Testo | Divinità o allegorie |
| Luoghi | |
| Persone | |
| Riferimenti bibliografici | |
| Testo | Citazioni |
| Testo | Oggetti |
| Riferimento interno |
Diritti di utilizzo e riproduzione
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